martedì 25 settembre 2007

....monossido di carbonio

Carbossiemoglobina: composto che si forma all’interno del globulo rosso per unione della parte proteica dell’emoglobina con il monossido di carbonio (CO), quando questo gas si trova nell’aria respirata a una pressione parziale sufficiente per occupare sull’emoglobina il sito normalmente legato dall’ossigeno. Rispetto all’ossigeno il monossido di carbonio ha per l’emoglobina un’affinità 200-300 volte superiore. La carbossiemoglobina è difficilmente dissociabile ed è responsabile di una grave forma di ipossia, detta ipossia anemica, che può essere causa di policitemia.
Concentrazioni di carbossiemoglobina superiori al 20% comportano sintomi di intossicazione lieve, oltre al 50% l'intossicazione comporta coma e può essere fatale. La morte sopravviene pertanto per asfissia. L’effetto del CO risulta maggiore in altitudine, per la ridotta percentuale di ossigeno nell’aria. In caso di intossicazione bisogna immediatamente portare all’aria aperta il soggetto colpito, perché la respirazione di aria arricchita di ossigeno aiuta l’eliminazione del CO dalla carbossiemoglobina. Una concentrazione di CO nell’aria pari a 2000-4000 ppm (0,2%-0,4%) provoca la morte in circa 15 minuti, dopo aver provocato perdita di conoscenza. In presenza di 1000 ppm si sopravvive circa 90 minuti.

I primi sintomi dell’avvelenamento sono l’emicrania e un senso di vertigine, purtroppo il gas provoca anche sonnolenza e questo impedisce spesso alle vittime di avvertire il pericolo e di aerare il locale.

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