web 1.0 (dell'anno 2000) con il web2.0 dell'anno 2007:
... ma ricordate che già si parla di web 3.0 !!!questa è una raccolta di ricerche sulla respirazione... e di più!!!
... ma ricordate che già si parla di web 3.0 !!!
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L’azoto, costituente i 4/5 dell’aria è un gas inerte, viene inspirato ed espirato tale quale. Solo in piccole quantità si scioglie nel plasma dove non compie reazione. Ma se c’è una pressione troppo forte come in profonde immersioni l’azoto si combina con l’ossigeno formando N2O che provoca uno stato di ebbrezza e di euforia pericoloso per i subacquei.
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A 5000 m individui non allenati, nativi a livello del mare, mantengono circa il 70% del VO2 max misurato in condizioni di controllo; individui nativi a livello del mare, ben allenati ma non atleti, sviluppano solo il 55% del loro VO2 max misurato a livello del mare. Al contrario, atleti specializzati in corse di lunga durata in alta quota, nativi in genere a quote comprese tra 1500 e 3000 m, mantengono una percentuale più alta (76%). Sorprendentemente, Tibetani di seconda generazione nati e cresciuti a 1300 m, portati a 5000 m mantengono la percentuale più elevata (85-90%), tra tutti i gruppi finora studiati, del loro VO2 max. Questi ultimi soggetti, portati per la prima volta a 5000 m, mostrano altre interessanti caratteristiche, in parte riscontrate anche nei Tibetani nati e viventi in permanenza a circa 4000 m. In generale essi sono caratterizzati da concentrazioni di emoglobina inferiori (~12 g%) rispetto ai Caucasici (~15 g%). Al picco di un esercizio esauriente, poi, essi sono caratterizzati da elevati valori di massima frequenza cardiaca (~180 pulsazioni al minuto) (nei Caucasici, la massima frequenza cardiaca si riduce drasticamente a 5000 m, fino a 150-160 pulsazioni al minuto) e di saturazione arteriosa in O2 (%SaO2 ~80%) (i Caucasici desaturano considerevolmente, da ~95% a 70-75%). Tutte queste osservazioni inducono a ritenere che Tibetani nati a bassa quota abbiano mantenuto alcune delle caratteristiche salienti dei loro antenati, favorevoli alla vita in condizioni di ipossia cronica.
I muscoli scheletrici di alpinisti Caucasici nativi a livello del mare acclimatati all’alta quota o esposti ripetutamente a gradi estremi di ipossia, nativi e residenti in alta quota, e giovani tibetani nati e vissuti a Kathmandu (1300 m) ma appartenenti a una popolazione esposta per migliaia anni a quote comprese tra 3000 e 4000 m sono tutti caratterizzati da una densità volumetrica mitocondriale significativamente inferiore a quella normalmente riscontrata in soggetti nativi e residenti a livello del mare. Dal momento che il mitocondrio è l’organello intracellulare dove avvengono le reazioni ossido-riduttive della catena respiratoria cellulare, e dove l’O2 viene “consumato” fungendo da accettore terminale degli elettroni trasportati lungo tale catena, si può ipotizzare un ruolo dell’O2 stesso come regolatore della biogenesi mitocondriale.
La cronica carenza di O2, cioè, potrebbe determinare una riduzione dell’espressione genica per gli enzimi e le proteine responsabili della fosforilazione ossidativa. Nella popolazione Tibetana tale riduzione potrebbe essere divenuta un tratto genetico acquisito.
L’ipossia cronica induce un rimodellamento fenotipico dell’organismo, che è all’origine delle risposte adattative a lungo termine. I meccanismi molecolari alla base degli adattamenti all’ipossia cronica sono scarsamente noti. In ogni caso l’attivazione di geni specifici è considerato un meccanismo, mediante il quale l’ipossia scatena le risposte adattative a lungo termine. In generale, i geni attivati dall’ipossia appartengono a due categorie : geni che sono “indotti” entro minuti dall’esposizione all’ipossia (“immediate early genes”, IEGs) e geni attivati più lentamente, tra cui i più noti sono i geni per l’eritropoietina (EPO), il fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF) ed il trasportatore 1 del glucosio (GLUT 1).
Studiando il sistema respiratorio, un gruppo di ricercatori dell'Università del Wisconsin di Madison ha identificato una proteina chiave, chiamata BDNF (fattore neurotrofico di derivazione cerebrale), e coinvolta nell'apprendimento, responsabile della capacità del corpo di mantenere una respirazione appropriata anche in condizioni difficili. La scoperta, pubblicata il 14 dicembre sulla rivista online "Nature Neuroscience", potrebbe fornire spunti per l'ideazione di nuovi farmaci, cure o metodi per prevenire disturbi potenzialmente letali come l'apnea del sonno, la sindrome della morte improvvisa del neonato e alcune lesioni legate al midollo spinale. Ogni pochi secondi, inspiriamo e poi rilasciamo una boccata d'aria. Se per una qualsiasi ragione questa routine venisse ostacolata, per esempio se i livelli di ossigeno fossero troppo bassi o se le vie respiratorie venissero bloccate, i nostri corpi risponderebbero di conseguenza. Nel caso della privazione di ossigeno, i neuroni del cervello invierebbero messaggi alle cellule motorie, ordinando ai muscoli coinvolti nella respirazione di lavorare di più.
Come risultato, la persona farebbe respiri più profondi. Se il difetto di respirazione viene sperimentato con regolarità, il sistema respiratorio memorizza questo fatto e in futuro risponderà più vigorosamente. Questo cambiamento di comportamento è chiamato dai ricercatori "plasticità neurale". In alcuni casi, tuttavia, il sistema respiratorio non sembra in grado di ricordare le esperienze passate. Gordon Mitchell, principale autore dello studio, sostiene che i pazienti che soffrono di apnea del sonno - un disturbo nel quale la respirazione si arresta mentre si dorme - potrebbero presentare "memorie" del respiro inadeguate. Per studiarne il meccanismo, i ricercatori hanno esposto alcuni topi a intervalli di tre o cinque minuti di ipossia, ovvero a un calo di ossigeno. Misurando in seguito l'attività nel nervo frenico associata alla respirazione, hanno verificato che il nervo aveva sviluppato una memoria della carenza di ossigeno. Per scoprire che cosa provocava questo ricordo, gli scienziati hanno analizzato segmenti del midollo spinale, alla ricerca specifica di cambiamenti della proteina BDNF (fattore neurotrofico di derivazione cerebrale), che sostiene e addirittura stimola alcune funzioni neurali nel cervello. I risultati dimostrano che i periodi intermittenti di calo di ossigeno aumentano del 56% le concentrazioni di proteina BDNF nel nervo frenico.
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Carbossiemoglobina: composto che si forma all’interno del globulo rosso per unione della parte proteica dell’emoglobina con il monossido di carbonio (CO), quando questo gas si trova nell’aria respirata a una pressione parziale sufficiente per occupare sull’emoglobina il sito normalmente legato dall’ossigeno. Rispetto all’ossigeno il monossido di carbonio ha per l’emoglobina un’affinità 200-300 volte superiore. La carbossiemoglobina è difficilmente dissociabile ed è responsabile di una grave forma di ipossia, detta ipossia anemica, che può essere causa di policitemia.
Concentrazioni di carbossiemoglobina superiori al 20% comportano sintomi di intossicazione lieve, oltre al 50% l'intossicazione comporta coma e può essere fatale. La morte sopravviene pertanto per asfissia. L’effetto del CO risulta maggiore in altitudine, per la ridotta percentuale di ossigeno nell’aria. In caso di intossicazione bisogna immediatamente portare all’aria aperta il soggetto colpito, perché la respirazione di aria arricchita di ossigeno aiuta l’eliminazione del CO dalla carbossiemoglobina. Una concentrazione di CO nell’aria pari a 2000-4000 ppm (0,2%-0,4%) provoca la morte in circa 15 minuti, dopo aver provocato perdita di conoscenza. In presenza di 1000 ppm si sopravvive circa 90 minuti.
I primi sintomi dell’avvelenamento sono l’emicrania e un senso di vertigine, purtroppo il gas provoca anche sonnolenza e questo impedisce spesso alle vittime di avvertire il pericolo e di aerare il locale.
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-perdita di appetito, nausea e/o vomito
-fatica e/o debolezza
-giramenti di testa e/o vertigini
-difficoltà nel sonno
Edema cerebrale d’Alta Quota (High Altitude Cerebral Edema - HACE)
All’estremo più pericoloso si trova l’Edema Cerebrale, in cui il cervello si gonfia e smette di funzionare a dovere. La caratteristica saliente dell’edema cerebrale HACE è il modificarsi della capacità di pensare.
Edema Polmonare d’Alta Quota -(High Altitude Pulmonary Edema -HAPE)
Un’altra forma di grave patologia d’alta quota è l’Edema Polmonare, o liquidi nei polmoni. L’edema polmonare appare normalmente la seconda notte dopo una salita ed più frequente in persone giovani e allenate.
Una discesa immediata è la soluzione.
La chiave per evitare il mal di Montagna Acuto è una salita graduale che dia all’organismo il tempo di adattarsi.
I tempi di acclimatazione variano da persona a persona e non è possibile dare regole assolute ma in generale.
Come evitare questi problemi?
Vengono così bilanciati gli effetti dell’iperventilazione che si innesca in alta quota nel tentativo di catturare più ossigeno. Questa reacidificazione agisce da stimolante respiratorio, specialmente di notte, riducendo o eliminando quella particolare respirazione periodica di cui abbiamo parlato prima. Pur essendo un valido supporto nella cura del Mal di Montagna Acuto il suo uso di elezione è preventivo in quanto il suo effetto principale è quello di accelerare l’acclimatazione.
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Le allergie più comuni
L'allergia è una reazione esagerata dell'organismo nei confronti di sostanze che per la maggioranza delle persone sono assolutamente innocue. In pratica il sistema immunitario si attiva quando non dovrebbe: scambia una sostanza innocua per un pericoloso aggressore e questo falso allarme fa innescare la "reazione allergica". Gli antigeni responsabili della reazione allergica sono detti allergeni: con essi vengono a contatto tutte le persone, ma solo alcune soffrono di malattie allergiche per una particolare predisposizione (spesso ereditaria) a produrre le immunoglobuline (IgE), anticorpi specifici per un determinato allergene. Producendo le IgE, l'organismo degli allergici si "sensibilizza". Perchél'allergia si manifesti è necessario che l'organo bersaglio (la mucosa nasale,congiuntivale o bronchiale a seconda dei casi) risulti particolarmente reattivo. Questa esagerata capacità di risposta aumenta quando in quelle sedi c'è un’infiammazione permanente causata, per esempio, da infezioni virali ricorrenti dell'apparato respiratorio o da inquinanti come gas di scarico e fumo di sigaretta.
Le principali manifestazioni di allergie respiratorie sono: la rinite allergica e l'asma allergico.
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Ho subito utilizzato il mio nuovo sito su wetpaint per caricare dei file.
(molto bene...)
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Stamattina ho visitato il sito WetPaint.
Ho trovato questo sito interessante con una breve ricerca "biology education".
Ho inserito wetpaint nel nostro deliciuos... secondo me ci potrà essere utile in futuro...
Wetpaint powers websites that tap the power of collaborative thinking. The heart of the Wetpaint advantage is its ability to allow anyone — especially those without technical skill — to create and contribute to websites written for and by those who share a passion or interest. ...... With Wetpaint, anyone with a passion can create an entirely new website and invite others to help them build it. And it's easy — adding to a Wetpaint site is as simple as click and type. [tratto da About WetPaint ]
Ho creato una mia pagina web RicercheScienze.wetpaint (vedi Link utili) dove raccoglierò, man mano che proseguiamo col programma, i file word e i file powerpoint delle lezioni, e/o tutto quello che è utile per il lavoro insieme.
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Ricerche di scienze: Movimenti respiratori e ventilazione
Il normale consumo di ossigeno è di circa 250ml/minuto nell’uomo adulto a riposo. Sia la ventilazione polmonare, che il consumo di ossigeno, aumentano fino a 20 volte durante l’attività sportiva di massima intensità. Durante tale tipo di attività la ventilazione polmonare è di circa 100/110 litri/minuto, di appena il 50% inferiore alla capacità respiratoria massimale (150/170 litri al minuto). La superiorità della capacità respiratoria massimale, consente di intraprendere attività sportive in situazioni difficoltose (in altitudine, in ambienti caldi ed in caso di alterazioni dell’apparato respiratorio). La captazione di ossigeno a livello polmonare in situazioni di metabolismo aerobico massimale (Vo2Max), tende a migliorare con l’allenamento di circa il 10%, ma arrivando ad essere superiore alla norma di anche il 45% nei maratoneti. Anche la capacità di diffusione dell’ossigeno dagli alveoli al circolo ematico migliora con la pratica sportiva, passando dai 23 ml/min di un sedentario a riposo, agli 80 ml/min di un canottiere in attività massimale (situazione in cui tutti i capillari polmonari sono perfusi al massimo). Anche durante un’intensa attività fisica, il sistema respiratorio è in grado di fronteggiare le variazioni della pressione di ossigeno e anidride carbonica nel sangue, mantenendole a livelli normali nonostante la tendenza della prima ad abbassarsi in favore della seconda. Non a caso, nell’attività fisica, la stimolazione all’incremento della respirazione non è dovuta a variazioni di pressione dei gas, ma da meccanismi neurogeni.
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lupo bianco
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La capacità polmonare:- 500 cc aria introdotta tramite inspirazione normale;
- 1500 cc possono essere introdotti con inspirazione forzata;
- 1500 cc vengono espulsi con espirazione forzata;
- 1500 cc aria che rimane nei polmoni (aria residua).
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Alcuni anfibi hanno solo la respirazione cutanea per esempio la rana adulta può vivere a lungo sommersa, senza usare polmoni, ma muore all'aria se ha la cute verniciata.
Rettili
Nei rettili troviamo polmoni sacciformi e anche parenchimatosi.
i polmoni parenchimatosi hanno setti che dividano in tante camere la cavità centrale, è un polmone comprimibile e si comporta al tatto come la gomma-piuma.
Questi setti si sviluppano tanto da invadere tutta la cavità a formare il parenchima.
Nel corso dell'evoluzione delle diverse classi di vertebrati notiamo che i polmoni iniziano a dividersi internamente in numerose piccole camere e cominciano ad assumere un aspetto spugnoso (come quello dei mammiferi).
La superficie di scambio è molto maggiore rispetto agli anfibi (polmoni sacciformi) e la respirazione polmonare è più efficiente.
I polmoni dei tetrapodi.
In figura: polmoni delle classi dei vertebrati (polmone di anfibio, rettile , uccello e mammifero).
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gatto rosso
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Come respirare se il torace è chiuso in una struttura rigida? Nei cheloni le costole sono inglobate nel carapace.
Come avviene la ventilazione polmonare? ![]()
![]()
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gatto rosso
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In riferimento al precedente post.
adattamenti particolari. I pesci polmonati possedevano, oltre alle branchie, semplici strutture respiratorie accessorie paragonabili ad una primitiva forma di polmoni. Queste strutture erano probabilmrente un adattamento alla vita nell'acqua dolce che, a differenza dell'acqua di mare, poteva diventare stagnante ed impoverirsi di ossigeno. Anche oggi esistono alcune specie di pesci polmonati.
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Collegandomi al precedente post...
Inquinanti gassosi hanno come via preferenziale di penetrazione nel corpo umano la respirazione. È proprio il contatto di queste sostanze con l'epitelio bronchiale a scatenare le prime reazioni, come irritazione agli occhi, naso e gola, fino a giungere a tosse, asma, rinite che, con il prolungarsi dell'esposizione, cronicizzano portando a conseguenze sempre più serie a livello respiratorio, cardiovascolare ed anche all'insorgenza di tumori. Le persone che maggiormente risentono dell'inquinamento dell'aria sono i bambini, le persone anziane e le persone già debilitate da malattie cardiocircolatorie e/o respiratorie.
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gatto rosso
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Gli esseri umani possono respirare sia dalla bocca che dal naso, perché sia l'una che l'altro si aprono nella faringe; la via migliore è comunque quella nasale tramite la quale l'aria viene pre-riscaldata e liberata dalle impurità più grossolane passando attraverso i meandri nasali. Tramite le coane l'aria passa poi nella faringe e quindi nella laringe.
La laringe è posta sotto l'osso ioide, ed è formata da uno scheletro cartilagineo costituito da varie parti (una di queste è l'epiglottide che chiude la laringe durante la deglutizione, regolando l'ingresso di aria e di cibo). Queste cartilagini sono legate tra loro da legamenti e muscoli. La laringe è rivestita internamente da mucosa. Nel campo laringeo si trovano le corde vocali, pieghe pari e simmetriche, presenti in numero di due per lato, queste vibrando al passaggio dell'aria che emettono suoni che verranno poi modulati con l'aiuto delle labbra e della lingua.
L’aria ispirata passa poi nella trachea, un canale cilindrico lungo circa 12 cm con diametro di 20 mm. Internamente è rivestita da un epitelio mucoso munito di ciglia che vibrando in senso contrario a quello dell'aria, contrastano l'entrata della polvere nelle vie aeree.
La trachea si divide a livello della quarta vertebra dorsale in due bronchi principali destro e sinistro. I 2 bronchi penetrano nella massa polmonare e si ramificano, mentre da parte cartilaginea diminuisce sempre più. I bronchioli sono le diramazioni più sottili e si dicono respiratori quando hanno le pareti dotate di dilatazioni sacciformi: gli alveoli. I bronchioli terminano a fondo cieco e sono chiamati infundiboli. Mentre tutto l’epitelio dell'apparato respiratorio è cigliato, quello degli alveoli è sottilissimo monostratificato e privo di ciglia.
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lupo bianco
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Lo sviluppo delle trachee negli Artropodi e dei polmoni nei vertebrati terrestri risponde appunto a queste esigenze adattative. Nei vertebrati acquatici le branchie si aprono nella faringe, sono quindi in relazione anatomica con l'apparato digerente. Anche nei vertebrati terrestri esiste questa relazione; infatti l'apparato respiratorio è di origine endodermica e si forma da una estroflessione ventrale del tubo digerente.
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lupo bianco
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gatto rosso
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Prova anche tu a trattenere il respiro....
quanto tempo riesci a stare senza respirare? perchè dopo poco sei costretto a riprendere il respiro? cosa ti costringe a fare questo?
Normalmente respiri senza pensarci. Se nell’aria senti un buon odore, allora riesci a inspirare profondamente e a lungo, come di solito non fai mai, per sentire il più a lungo possibile il profumo. Come è possibile questo? Spiega con parole tue.
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Prof
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